martedì 16 maggio 2017

La mia opinione su: "Lo chiamavano Jeeg Robot"

La mia opinione su:
"Lo chiamavano Jeeg Robot"

Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus! Torna la rubrica La mia opinione su:
Oggi si parla di un film, uno italiano! Segnatevi questo giorno perché non accadrà tanto spesso di trovare un film, per di più italiano, in questo format.


ATTENZIONE!!!
QUESTO POST POTREBBE CONTENERE SPOILER

Lo chiamavano Jeeg Robot, è un film supereroistico, ma dimenticate Marvel e DC comics, qui siamo su tutt'altro genere.
Siamo a Tor Bella Monaca, in una Roma minacciata da continui attentati terroristici, in un mondo in cui il crimine spadroneggia. Fin qui qualsiasi film a tema super eroi potrebbe rientrare... ma è il passo successivo a fare la differenza: la crudezza, un protagonista disadattato e sociopatico che sopravvive con yogurt e porno, la donna di cui il nostro anti-eroe è "innamorato" (lo metto tra virgolette per un motivo) che mentalmente è rimasta bambina.

Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) è il protagonista. Mentre fugge dalla polizia, cade in un barile di sostanze tossiche nel Tevere acquisendo una forza sovrumana.
Qual è la prima cosa che fa dopo essersi reso conto della forza che possiede? Scardinare un bancomat per rubarne i soldi ovviamente!
Che lui sappia invece del sistema anti-furto che colora le banconote di inchiostro... Be... quella è un'altra storia.

In poco tempo si trova invischiato in una brutta situazione: entra in conflitto con lo Zingaro.
Fabio Canizzaro (Luca Marinelli), il vero cattivo di questa storia. Psicopatico al punto giusto, con la mania di essere sempre al centro dell'attenzione, con il desiderio di osare sempre di più. Mi piace come personaggio. Senza contare l'attimo di follia che lo coglie perché gli viene regalato un cellulare del colore sbagliato!
Sono contento che Gabriele Mainetti abbia voluto rischiare con questo film. Dimostra che possono benissimo essere fatti film di altro genere da quelli che di solito vengono proposti dal cinema italiano.
Non serve il budget di Marvel Studios per fare un buon film di super eroi.
In fin dei conti quello che serve è sempre la stessa cosa: una buona storia, ma spesso ce ne dimentichiamo.
Credo che abbia avuto non molto visibilità, o meglio, non quanto meriterebbe realmente, ma mi fa ben sperare in una ventata di aria fresca per il cinema stagnante nostrano.

Ora devo proprio salutarvi.
Ciao e alla prossima!


*ENRICO*





Nessun commento:

Posta un commento